Bruxelles, 12 ottobre 2011 – La Commissione europea ha presentato oggi un progetto di riforma della politica agricola comune (PAC) prevista dopo il 2013. Il progetto mira a rafforzare la competitività, la sostenibilità e il consolidamento dell’agricoltura su tutto il territorio dell’UE, così da garantire ai cittadini europei un’alimentazione sana e di qualità, tutelare l’ambiente e favorire lo sviluppo delle zone rurali.
“La Commissione europea propone un nuovo partenariato tra l’Europa e gli agricoltori in modo da poter affrontare le sfide della sicurezza alimentare, dell’uso sostenibile delle risorse naturali e della crescita. I decenni a venire saranno cruciali per gettare le basi di un’agricoltura forte e capace di affrontare i cambiamenti climatici e la concorrenza internazionale, rispondendo nel contempo alle attese dei cittadini. L’Europa ha bisogno degli agricoltori e gli agricoltori hanno bisogno del sostegno dell’Europa. È sulla politica agricola comune che si fondano la nostra alimentazione e l’avvenire di più della metà del nostro territorio”, ha dichiarato Dacian Cioloş, commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale.
La nuova PAC permetterà di promuovere l’innovazione, rafforzare la competitività – sia dal punto di vista economico che ecologico – del settore agricolo, far fronte ai cambiamenti climatici, sostenere l’occupazione e la crescita. Essa recherà così un contributo decisivo alla strategia Europa 2020.
1) Aiuti al reddito più mirati per dinamizzare la crescita e l’occupazione
Per valorizzare al meglio il potenziale agricolo dell’UE, la Commissione propone di sostenere il reddito degli agricoltori in modo più equo, semplice e mirato. L’aiuto di base riguarderà solo gli agricoltori in attività. Sarà decrescente a partire da 150 000 EUR con un massimale annuo di 300 000 EUR per azienda, pur tenendo conto del numero di posti di lavoro creati nelle aziende agricole. Inoltre, gli aiuti verranno distribuiti in modo più equo tra agricoltori, regioni e Stati membri.
2) Strumenti di gestione delle crisi più reattivi e adeguati alle nuove sfide economiche
La volatilità dei prezzi rappresenta un minaccia per la competitività a lungo termine del settore agricolo. La Commissione propone reti di sicurezza più efficaci e più reattive per i comparti maggiormente esposti (intervento pubblico e ammasso privato) e suggerisce di incentivare la creazione di assicurazioni e fondi di mutualizzazione.
3) Un pagamento “verde” per conservare la produttività a lungo termine e tutelare gli ecosistemi
Al fine di rafforzare la sostenibilità ecologica del settore agricolo e di valorizzare gli sforzi compiuti dagli agricoltori, la Commissione propone di riservare il 30% dei pagamenti diretti alle pratiche che consentono un uso ottimale delle risorse naturali. Si tratta di pratiche semplici ed efficaci dal punto di vista ecologico, e cioè: diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti, salvaguardia delle riserve ecologiche e del paesaggio.
4) Ulteriori finanziamenti per la ricerca e l’innovazione
Al fine di porre in essere un’agricoltura della conoscenza che sia anche competitiva, la Commissione propone di raddoppiare gli stanziamenti destinati alla ricerca e all’innovazione in campo agronomico e di fare in modo che i risultati della ricerca si concretizzino nella pratica attraverso un nuovo partenariato per l’innovazione. Questi fondi permetteranno di promuovere il trasferimento del sapere e la prestazione di consulenza agli agricoltori, nonché di sostenere progetti di ricerca utili per l’attività agricola, stimolando una cooperazione più stretta tra il settore agricolo e la comunità scientifica.
5) Una filiera alimentare più competitiva ed equilibrata
Pur situandosi all’origine della filiera alimentare, l’agricoltura è molto frammentata e poco strutturata. Per rafforzare la posizione degli agricoltori, la Commissione propone di sostenere le organizzazioni di produttori e quelle interprofessionali e di sviluppare le filiere corte dal produttore al consumatore, senza troppi intermediari. D’altra parte, le quote zucchero, che hanno perso la loro ragion d’essere, non saranno mantenute al di là del 2015.
6) Incoraggiare le iniziative agroambientali
Vanno prese in considerazione le specificità di ogni territorio e vanno incoraggiate le iniziative agroambientali a livello nazionale, regionale e locale. A tal fine, la Commissione propone che tra le priorità della politica di sviluppo rurale figurino la salvaguardia e il ripristino degli ecosistemi, la lotta ai cambiamenti climatici e l’uso efficiente delle risorse.
7) Facilitare l’insediamento dei giovani agricoltori
Due terzi degli agricoltori hanno più di 55 anni. Per incentivare l’occupazione e incoraggiare le giovani generazioni a dedicarsi all’attività agricola, la Commissione propone di istituire una nuova agevolazione all’insediamento destinata agli agricoltori che hanno meno di quarant’anni, per sostenerli durante i primi cinque anni di vita del loro progetto.
8) Stimolare l’occupazione rurale e lo spirito d’impresa
Al fine di promuovere l’occupazione e l’imprenditorialità, la Commissione propone una serie di misure intese a stimolare l’attività economica nelle zone rurali e a incoraggiare le iniziative di sviluppo locale. Verrà creato, ad esempio, un “kit d’avviamento” per sostenere i progetti di microimpresa, con finanziamenti fino a 70 000 EUR per un periodo di cinque anni. Verranno rafforzati i gruppi di azione locale LEADER.
9) Maggiore attenzione alle zone fragili
Per evitare la desertificazione e preservare la ricchezza dei nostri territori, la Commissione offre la possibilità agli Stati membri di fornire un maggiore sostegno agli agricoltori che si trovano in zone soggette a vincoli naturali, grazie a un’indennità supplementare. Si tratta di un aiuto che andrà ad aggiungersi a quelli già disponibili nel quadro della politica di sviluppo rurale.
10) Una PAC più semplice ed efficace
Per evitare inutili oneri amministrativi, la Commissione propone di semplificare diversi meccanismi della PAC, in particolare i requisiti di condizionalità e i sistemi di controllo, senza peraltro diminuirne l’efficacia. Inoltre, sarà semplificato anche il sostegno ai piccoli agricoltori. Questi ultimi avranno diritto a un assegno forfettario annuo che va da 500 a 1 000 EUR per azienda. Sarà incoraggiata la cessione di terreni da parte dei piccoli agricoltori che cessano l’attività ad altri agricoltori che intendono ristrutturare la propria azienda.